Matthew White - Il libro nero dell'umanità

- Saggi, Ponte alle Grazie, Salani, Milano, 2011

Lo scopo del libro è trattare le cento peggiori atrocità della storia, trattando evidentemente le atrocità causate dall'uomo e non le stragi dovute a fenomeni naturali o ad epidemie. Fatte salve alcune difficoltà di interpretazione di dati storici, ed esempio se i morti nell'epidemia di febbre spagnola debbano o no considerarsi fra i morti causati dalla prima guerra mondiale, il libro è interessante, anche perché da' notizia di grandi atrocità avvenute in altri continenti, di cui gli europei sanno poco o nulla.

 

L'unica osservazione da parte nostra è nella mancata citazione, fra le atrocità, dell'aborto; l'autore sostiene che la definizione da lui data non comprende gli individui non ancora nati, spiegazione che tuttavia non ci convince. 

La parte più interessante sono le conclusioni cui l'autore giunge dall'analisi degli episodi storici da lui presi in considerazione: vale la pena di elencarne alcune.

 

  1. le guerre uccidono più dei governi tirannici (l'autore considera fra le vittime di una guerra non solo i militari morti in combattimento, ma tutte le vittime dirette o indirette)
  2. vi sono analogie significative fra episodi diversi e di epoche differenti, come illustrato in diversi esempi
  3. il terrorismo fa' probabilmente meno vittime delle guerre intraprese per combatterlo
  4. gli assedi causano più morti delle battaglie
  5. molte donne furono causa di atrocità, il detto secondo il quale un mondo governato dalle donne sarebbe più pacifico non sembra fondato
  6. le monarchie ereditarie sono relativamente benigne
  7. la natura uccide più persone delle guerre, tuttavia le stragi naturali raramente hanno dato origine a svolte storiche o sociali

 

Gianluca di Castri, 11/06/2015