Recensione

Aldo Cazzulo - A riveder le stelle (Mondadori, Milano, 2020)

Il libro di Cazzullo, il cui sottotitolo è "Dante, il poeta che inventò l'Italia", è un libro che si legge, come sul dirsi, tutto di un fiato pur essendo composto da circa 250 pagine. Esso altro non è se non una passeggiata nella prima cantica della Divina Commedia, in cui l'autore riprende alcuni fra gli incontri più noti dell'Inferno e li commenta, o meglio li rivive, aggiungendovi alcuni riferimenti e considerazioni relative alla storia successiva o all'attualità che Dante, pur non avendoli potuti conoscere, penso che potrebbe sottoscrivere oggi. Interessanti i rifeRimenti ai viaggi di Dante in Italia, che corroborano la tesi, già proposta nel sottotitolo, che Dante oltre ad essere uno dei fondatori della lingua italiana, sia anche il fondatore dell'idea stessa d'Italia intesa come nazione e non come espressione geografica. Di fatto, mentre Dante ci propone un'idea di Italia che si identifica, più o meno, con i confini attuali,  prima di lui il termine "Italia" poteva avere significati differenti: dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente vi fu, è vero, un "Regnum Italiae" che di fatto comprendeva solo l'Italia settentrionale (ad esclusione del Veneto) e centrale, istituito nel 781 ed estinto nel 1014, all'abdicazione di Arduino d'Ivrea, allorché le corone di Italia e Germania furono di fatto unificate in quello che successivamente fu definito Sacro Romano Impero.

Ai soci e simpatizzanti del nostro centro culturale il libro farà rivivere le indimenticabili conferenze del prof. Roberto Della Vedova, dall'autore invece ci aspettiamo i libri dedicati alle altre due cantiche.        

Gianluca di Castri - 21/01/2021